I 20 di Auschwitz

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di Guido Caserza

Questo breve romanzo, uno studiato impasto di realtà e fantasia, racconta una pagina della deportazione, appoggiandosi in apparenza su documenti inediti

libro pp. 80 | ISBN 9788864389752

Descrizione

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Il primo gennaio 1945 venti ebrei ungheresi vennero prelevati nel ghetto di Budapest, caricati su un carro bestiame e abbandonati al loro destino appena entrati in territorio polacco, perché la linea ferroviaria verso Auschwitz era diventata impraticabile. Era l’alba di un mattino gelido, e mentre da Oriente avanzava il fronte russo, gli ungheresi si misero in cammino lungo i binari della ferrovia, attraverso un paesaggio spettrale, fatto di neve e nebbia, dormendo all’addiaccio o in bivacchi di fortuna. Solo in otto, sopravvissuti alla fame e al gelo, raggiunsero il 24 gennaio un ultimo rifugio, il luogo dove tutto era stato consumato.

I 20 di Auschwitz sono un gruppo di ebrei ungheresi costretti a una peregrinazione lacerante nel gelo del gennaio 1945, ma non in fuga dal lager, bensì da un treno che li doveva condurre al lager. Ma i venti di Auschwitz sono anche le masse d’aria gelide, infestate di neve, insozzate dai fumi degli edifici in fiamme, che battono senza sosta il convoglio umano stremato. Il libro è anomalo, per la sua intensità stilistica, la sua giusta e implacabile costruzione, per i suoi periferici, ma godibili, smottamenti fantastici. Dentro un’atmosfera apocalittica spira costantemente un’ironia tragica, quasi demente. È quindi un libro sulla storia, e ha l’apparenza di un romanzo storico, ma, nei fatti, è una sorta di favola gotica”. (Andrea Inglese)

Guido Caserza Scrittore e critico letterario per il quotidiano “Il Mattino” di Napoli, ha pubblicato diversi libri in versi e in prosa. I suoi ultimi romanzi, usciti per Zona, sono Eravamo i Thunberg e Tebe 2099.