Descrizione
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Questo saggio analizza la relazione tra la produzione architettonica e quella musicale nel corso della storia, dall’antica Grecia al primo Novecento. La speciale lente con cui l’autrice guarda a tale rapporto focalizza sul concetto di composizione, inteso quale processo creativo e di continuo affinamento che conduce dall’idea iniziale al prodotto finale. Muovendo dai concetti di nomos, canone e armonia, propri dell’età greca – quando la regola matematica e la nozione di modulo rappresentano il fondamento del principio stesso della composizione, sia architettonica, sia musicale – si arriva, superando il Medio Evo, alla riscoperta tutta rinascimentale della divina proporzione, all’età Barocca, poi al Settecento e all’Ottocento, per approdare al primo Novecento, analizzato attraverso quattro figure emblematiche: Schöenberg, Gropius, Strawinsky e Gaudì.
Federica Comes (Salerno, 1983) Laureata in architettura presso l’università Federico II di Napoli, è specialista in conservazione dei beni architettonici e del paesaggio e dottore di ricerca nella medesima disciplina. Dal 2014 cura la progettazione e la direzione dei lavori di restauro e manutenzione nel Complesso Monumentale di Santa Maria delle Grazie a Milano. Tra il 2014 ed il 2015 ha lavorato nell’ambito del progetto internazionale Herculaneum Conservation Project, per la conservazione del sito archeologico di Ercolano (NA), promosso dalla Fondazione Packard. Ha studiato pianoforte ed è diplomata in canto lirico. Ha già pubblicato per ZONA Gli spazi dell’architettura per la musica (2017).