Descrizione
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Quando inizia questa storia, nel 1969, il protagonista ha solo sedici anni, è un ragazzo ligure non troppo informato e avvezzo di politica. Annota in un quadernetto, una sorta di personalissimo “libretto rosso”, vicende di cronaca legate alla violenza: dalle stragi di stato alla mafia, dagli attentati di destra a quelli di sinistra, ai tanti misteri che segnano la vita politica e sociale italiana. Seguendo un amico, frequenta un raduno di cattolici del dissenso a Chiavari e nel 1970 l’assemblea nazionale di Pecorile, dove nacquero le Brigate Rosse. Quasi senza averne piena consapevolezza, comincia a collaborare con loro, pur essendo contrario alla violenza e all’uso delle armi, fino ad avere un ruolo nel sequestro di Aldo Moro. Entrato in crisi, chiede di abbandonare. Come sarebbe stata la sua vita se non si fosse dissociato? La risposta è nel racconto di questo libro, che narra proprio quella stagione della sua vita, un incubo per lui e per il nostro paese.
Vito Molinari (Sestri Levante, 6 novembre 1929 – Lavagna, 18 febbraio 2025), tra le sue molte iniziative, ha fondato il CUT-Centro Universitario Teatrale. Il 3 gennaio 1954 ha diretto la trasmissione inaugurale della tv italiana, e da allora più di duemila programmi di successo: le prime due edizioni tv del Festival di Sanremo, Un due tre, L’amico del giaguaro, Canzonissima ‘62 (con Fo e Rame), TuttoGovi, operette, spettacoli teatrali di rivista e di prosa. Ha diretto inoltre cinquencento caroselli e trecento cinebox. Ha pubblicato una decina di libri, sulla propria carriera e di fantasia. Cittadino onorario di Sestri Levante, è stato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Io brigatista rosso a Striscia la notizia del 10 giugno 2021 (minuto 53.25) >>>