Un divertente progetto di Action Writing
sul tema
del gioco. Undici racconti
a cui corrispondono undici brani musicali.
E’ sufficiente la lettura del primo racconto
per capire di cosa si tratta...
Ticket (libro + CD - ZONA 2009) è la prima prova di scrittura di Andrea Mazzacavallo, ottimo pianista e compositore passato praticamente inosservato al festival di Sanremo del 2000, dove riuscì a piazzarsi ultimo nella sezione giovani col suo brano Nord-Est.
Ma ad Andrea Mazzacavallo non mancano né le idee, né il talento, né una buona dose di senso dell'umorismo. Le sue canzoni danzano giocose sulla fune dell'ironia, ma nel CD che accompagna questa raccolta di racconti - e che segue due veri e propri album fatti e finiti, Mazzacavallo e Low-fi - troviamo una sola canzone: i restanti dieci brani sono solo musica.
Sarà che Mazzacavallo si va specializzando nella composizione di colonne sonore, sarà che le parole le aveva già tutte spese nei racconti, ma a ogni racconto corrisponde un brano musicale, una vera e propria sound track.
I racconti - scritti con una compostezza formale e uno humor molto anglosassoni, quasi dickensiani - prendono le mosse dalla curiosa storia d'inizio, Ticket, quella che dà il titolo al tutto. Un misterioso biglietto della lotteria passa di mano in mano fino ad arrivare al lettore, che lo trova davvero, tra le pagine del libro. "E' un biglietto vincente - scrive l'autore - anche se non lo giochi".
Al gioco di Andrea Mazzacavallo si sono prestati Giuseppe Arras, il filosofo Stefano Bonaga e lo scrittore Tiziano Scarpa, con interventi che appaiono nella pubblicazione.
Giuseppe Arras: "Ma qui, forse, sta l’originalità della fiaba di Andrea
Mazzacavallo. Il soggetto della consegna dell’oggetto, che poi
in effetti è un concetto, non è a noi estraneo, non si è
materializzato ad opera di una strega buona, ma sta dentro di
noi, è il sé, siamo noi stessi".
Stefano Bonaga: "Andrea Mazzacavallo ci
introduce nel regno della Sorpresa, l’unica fonte teoretica dell’informazione
la quale, sola, del mondo ci dice quello che
non ci aspettavamo".
Tiziano Scarpa: "Le melodie di Andrea Mazzacavallo, oltre che belle
e geniali, sono intelligenti perché intrinsecamente ritmiche: il che vuol dire che ascoltano se stesse. Questo, credo, è il motivo per cui suonano così classiche, così definitive.
Sono scoperte musicali assolute".
Recensioni
Professione Cantastorie:
"Il lato comico di una tragedia matematica",
Andrea Mazzacavallo racconta, di Mara Cavedon
«Maxim» - Face to face, 13 aprile 2013
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