I personaggi, i luoghi e gli avvenimenti della vita romana dal febbraio 1965 all'ottobre 1970: la nascita e lo sviluppo delle nuove culture giovanili, l'esplosione del beat e dei ritrovi "per giovani", dove la musica si fa dal vivo, le nuove correnti artistiche, i provos e i capelloni, il movimento studentesco, la contestazione e la repressione, le manifestazioni e gli scontri di piazza, il Vietnam, la pillola e il divorzio, il teatro e il cinema off. Una cronaca ricca e dettagliata dall'underground, cresciuto spontaneo nelle strade, nelle piazze e nelle cantine.
Con un indice dei nomi di 1500 voci.
Tra il febbraio 1965 e l’ottobre 1970, nel tridente più elegante di Roma – Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Via di Ripetta – accadeva che sotterranei, cantine, chiese sconsacrate si riempivano ogni sera di una gioventù colorata, che rifiutava sia la cappa moralistica e religiosa che gravava da secoli sulla città, sia la sbandierata dolce vita da cartolina. Una minoranza di capelloni, donne ribelli, poeti di strada, liberi pensatori, viaggiatori del corpo e della mente, gente contro e semplici rompiballe - il popolo beat - in anni di grandi trasformazioni politiche e sociali, scrisse una sua pagina di storia che “lo storico del beat” Claudio Pescetelli ha deciso di raccontare. Con gran ricchezza di dettagli, umori, anime e personaggi, incastonati tra il primo concerto italiano dei Rokes e il fallito golpe Borghese, la porta dei cosiddetti anni di piombo.
Agli inizi di questa storia, il solo apparire in strada dei Rokes - uno dei gruppi musicali più in voga - provocava tamponamenti a catena. Alla fine di questa storia, (quasi) tutto scivolò nella palude tossica della "strategia della tensione".
Questa è la cronaca alternativa dei "duemila giorni che cambiarono la città eterna". Era l'alba di grandi cambiamenti sociali, dell’impegno politico, di un'autentica rivoluzione del costume – soprattutto giovanile – che coinvolse istituzioni, mondo del lavoro, arte e cultura, famiglia, scuola, università, rapporti interpersonali, persino la chiesa. Storie di persone che chiedevano pace, solidarietà, tutela dei diritti sociali e civili, salvaguardia dell’ambiente e del territorio, insomma un globale rispetto di ogni individuo e del suo habitat. Persone che volevano abbattere ogni sorta di confine e barriera, perché c’era un mondo intero da scoprire, conoscere, amare.
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