|
il libro / poesia |
|
|
MROGN
di Federico Federici
silloge vincitrice della sezione inediti del Premio Letterario Nazionale Elio Pagliarani 2016
ZONA 2017
compra il libro
pp. 66 - EURO 10
ISBN
9788864387024
compra il formato Kindle - EURO 6,99
compra l'epub 89,7 Kb - EURO 6,99
ISBN
9788864387178
compra il pdf 2,1 Mb - EURO 6,99
ISBN
9788864387161
|
|
|
Questa silloge poetica ha vinto la sezione inediti della seconda edizione del Premio Nazionale Elio Pagliarani 2016 con la seguente motivazione:
«L’impronunciabile Mrogn è il toponimo dialettale che circoscrive il luogo dell'Appennino ligure dove è ambientata la caccia metafisica inscenata nel libro. In un paesaggio invisibile definito soltanto dalle traiettorie della preda e del cacciatore, si rinnova, come in un cinematografico remake, la mitica battuta del Conte di Kevenhüller di Giorgio Caproni. Taglio per taglio, rima per rima, la caccia alla lingua è proiettata in cabina di montaggio. I fotogrammi dell’originale sfilano davanti al lettore memore e complice. Filologia e maniera si danno la mano per, ancora una volta, cercare di forare il buio». |
|
|
Non si penetra nell’ombra.
Entra in noi l’ombra del bosco.
Il bosco di Mrogn è luogo di una indagine. Nell’oscurità si muovono corpi, uomini armati, cacciatori, bracconieri, forse gli stessi inquirenti, alcuni testimoni, o sospetti, e si odono suoni, rumori, voci, spari, grida, passi, versi d’animali.
Chi è morto? Un animale, si direbbe. Chi è scomparso? Un uomo, si direbbe - se non che anche l’uomo è un animale. Chi dà la caccia a chi, nel cupo bosco di Mrogn?
Tra rapporti, sopralluoghi, dicerie, falsi allarmi, fughe, avvistamenti, indizi e congetture, quest’opera - come la materia stessa dell’indagine - pian piano si rivela, pur senza rinunciare al dubbio, all’ombra inquieta e densa come sangue dalla quale pare non si possa uscire. Perché è quell’ombra, semmai, a dover uscire da noi.
Lasciateci da soli
a cercare il nome,
non dove andare.
Al lettore il piacere di un congegno poetico di ottima fattura, in cui echi e rimandi di ciascun componimento si rincorrono e rilanciano l’un l’altro, fino alla fine, con slancio e tensione.
dal testo - Rapporto
Indagini e sopralluoghi sono stati condotti lungo il sentiero delle Terre Alte, nei pressi del colle Mrogn, nei giorni della Candelora dell'anno *. Non è stato possibile giungere oltre l'evidenza dei fatti. I reperti (pezzi di roccia, cortecce incise, piume, peluria e schegge d'osso), i rilievi (foto, tracciati, filmati), il sonoro (spifferi d'aria, fischi di serpi, legna spaccata e parlate in dialetto) sono oggi archiviati al museo contadino di *. Qualcuno ogni tanto li studia. La gente del luogo, arrivando l'inverno, ha paura. L'uomo è sepolto nel bosco. Il bosco nell'uomo. Mrogn, 7 ottobre 2012 |
|
|
|
|
|
|
l'autore |
|
Federico Federici
(1974)
|
|
Vive tra l'Appennino ligure e Berlino.
Nel 2008 ha tradotto dal russo e curato la prima raccolta postuma di Nika Turbina. Suoi testi sono apparsi su Le Monde Diplomatique, Journal of Contemporary Dada Writing and Art, Nazione Indiana, Raum, SAND Berlin’s English Literary Journal, Semicerchio, Ulisse, Utsanga e altre.
Tra i suoi lavori: L'opera racchiusa (2009, Premio Lorenzo Montano), Requiem auf einer Stele (2010), lùmina (2012), Appunti dal passo del lupo (2013, a cura di Eugenio De Signoribus), Dunkelwort (2015, Berliner Literaturfestival a cura di Martin Jankowski, 2016), Parabellum (2017).
Nel 2016, con Mrogn, ha vinto la II edizione del Premio Nazionale Elio Pagliarani per la silloge di poesia inedita. Nel 2017 ha vinto il Premio Lorenzo Montano per la prosa inedita.
|
|
|
recensioni |
Giacomo Cerrai su Imperfetta Ellisse >>> |
|
|
|