Al percorso artistico di Alfonso Santagata, autore, nella sua carriera, di 31 testi e regista di 37 spettacoli, è dedicato il volume di Cristina Valenti, Katzenmacher. Il teatro di Alfonso Santagata, quinto titolo della collana "Pedane Mobili", diretta da Franco Vazzoler e Paolo Gentiluomo per Editrice ZONA.
Una lunga storia, quella di Alfonso Santagata, fondamentale per la ricerca teatrale italiana a partire dal 1980, l'anno del primo spettacolo, "Katzenmacher", che darà il nome alla compagnia. Creatore di visioni personalissime, Alfonso Santagata è regista, attore e autore di testi pieni di incanto e ferocia, oltre che reinventore, sulla scena, delle grandi opere della letteratura occidentale: i tragici greci, Shakespeare, Cervantes, Büchner, Dostoevskij, Beckett, Pinter, approdando, oggi, a Eduardo.
Il volume si apre con una "Storia per immagini" che ripercorre, attraverso 42 foto, gli spettacoli della compagnia. Il saggio monografico di Cristina Valenti, studiosa e docente di teatro presso il Dams di Bologna, segue l'intero arco dell'esperienza dell'artista, dagli anni della formazione a quelli della rapida ed esplosiva affermazione nell'ambito del teatro di ricerca, fino all'attuale approdo alla scena "maggiore" del teatro di prosa. Fra vita e teatro, la monografia segue il percorso irregolare di un "attore per caso", proveniente da una famiglia di agricoltori di un piccolo paese in provincia di Foggia, emigrato giovanissimo in Germania e quindi conquistato prima al cinema (attraverso una particina in un film di Lizzani) e poi al teatro (scoperto attraverso i lavori di Carlo Cecchi). Dopo la Scuola del Piccolo Teatro a Milano e i primi lavori da scritturato (con Dario Fo, Carlo Cecchi, Luca Ronconi), inizia l'avventura personale dell'attore- autore, condivisa, dal 1980 al 1992, con Claudio Morganti.
Fin dal primo spettacolo, è evidente che il teatro di Santagata si pone sotto il segno dell'invenzione. Alieno dall'appartenenza a scuole, generi, tendenze, il suo lavoro mette al centro la personalità dell'artista, i suoi fantasmi e le sue ossessioni, col risultato di un teatro inaspettato, fortemente fisico, attraversato da una violenza che non manca di turbare gli spettatori. In seguito, la ricerca di Santagata segue tre percorsi intrecciati e intermittenti: l'emergenza (spettacoli basati su testi originali, scritti a partire da temi e contenuti di urgente attualità), le tentazioni (ossia l'incontro fra il proprio mondo teatrale e quello di un autore come Shakespeare, Cervantes, Büchner, Dostoevskij, fino ai tragici greci), i testi (dalla drammaturgia inglese contemporanea alle farse di Petito fino all'attuale progetto su Eduardo De Filippo). La svolta del 1992 apre l'esperienza di Santagata a prospettive nuove: il lavoro da
capocomico con una vasta compagnia di giovani attori, gli spettacoli itineranti negli spazi aperti, la scrittura scenica vicina all'ispirazione popolare a partire dalla reinvenzione della farsa. E infine la fase attuale: col progetto dedicato a Eduardo De Filippo, Alfonso Santagata mette a frutto la sua pluridecennale esperienza di attore autore regista e capocomico per confrontarsi con la tradizione alta del teatro di prosa, all'altezza di una maturità artistica e biografica con cui fare i conti. Ventiquattro anni di teatro ripercorsi dall'autrice attraverso la ricostruzione della memoria (con più di venti ore di colloqui con l'artista) e l'analisi degli spettacoli (condotta attraverso un ingente lavoro documentario e d'archivio), in rapporto all'opera complessiva della compagnia Katzenmacher e alle vicende parallele della ricerca teatrale, sullo sfondo di cambiamenti storici e politici destinati a influire fortemente sulla vita scenica, sia sul piano artistico sia su quello economico e organizzativo.
Il volume comprende inoltre una sezione dedicata allo sguardo fotografico di Maurizio Buscarino, certamente fra i più prestigiosi e sensibili fotografi teatrali contemporanei, una selezione dei testi di Alfonso Santagata e infine la teatrografia e la videografia complete dell'artista.
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