|
il libro / musica |
|
|
IVANO FOSSATI
Una vita controvento
di Paolo Jachia
Con interviste di Manuela Bisacca e Enrico Deregibus
ZONA 2004
pp. 144 - EURO 13
ISBN 88 87578 75 3
Collana AminoaCiDi, diretta da Lorenzo Còveri in collaborazione con "L'Isola che non c'era"
|
|
|
Pavese, Conrad, Miller, Marquez, Cervantes, ma anche Leopardi, dal quale mutua immagini - come quelle del deserto e del naufragio - tra le più care e ricorrenti: sono questi gli scrittori che hanno offerto le maggiori influenze e suggestioni a Ivano Fossati, più di trecento canzoni in oltre trent'anni di carriera.
Paolo Jachia attraversa la ricca produzione di uno degli artisti italiani più amati e seguiti, usando i versi come scandaglio, non solo letterario.
Ivano Fossati è nato a Genova, nel 1951, e della sua Liguria scabra ed essenziale ha molti tratti. Da una parte lindole di terra, che si coglie in un senso del limite, della finitezza delle cose umane proprio di chi avendo poca terra, da camminare e coltivare vi sta più saldo, come ancorato alla sua poca certezza. Una capacità essenziale di gustare la vita per quello che dà, e di accettarlo come fortuna. Dallaltra, il mare. Lavventura infinita dei navigatori, dei naufraghi, delle vele. La sfida, lInfinito leopardiano, le terre doriente, dalle quali si torna però sempre alle origini, alla consapevolezza iniziale: a una riflessione esistenziale tanto profonda da aver permesso a qualche generazione di italiani di ritrovarsi nei suoi sentimenti e nelle sue immagini come in quelle di pochi altri artisti della canzone italiana. La sua coscienza detta alle sue parole quel che la nostra, talvolta, non sa dire. E' proprio il linguaggio scabro e essenziale quello che fa di Ivano Fossati un autentico artigiano della canzone: lavora per sottrazione, come i poeti della sua Liguria, come gli intagliatori dolivo. (dalla quarta di copertina)
Dopo una riflessione iniziale su etica e politica in Fossati, Paolo Jachia ne analizza i temi più frequenti, quelli che caratterizzano la sua inconfondibile poetica: il viaggio e la guerra, l'amore e il tempo, speranza e disperanza. Nei capitoli successivi, l'autore rintraccia nel linguaggio testuale e in quello musicale dell'artista i principali riferimenti, non solo stilistici, per poi ripercorrere la storia delle sue numerosissime e autorevoli collaborazioni: tra queste, spazio particolare è riservato alla vicenda artistica e umana con Fabrizio de André e all'album "Anime salve", secondo Jachia "una delle pagine più alte della recente canzone d'arte italiana".
Completano il volume, due interviste a Ivano Fossati. La prima, realizzata dal giornalista e critico musicale Enrico Deregibus in occasione dell'uscita dell'album strumentale "Not One World", pubblicata sul n° 22 (luglio 2001) della rivista L'Isola che non c'era. La seconda, realizzata il 14 agosto 1994 da Manuela Bisacca e tratta dalla sua tesi di laurea su "La tradizione dei 'versi in musica' nell'esperienza di Ivano Fossati". Due preziosi contributi, nei quali l'artista direttamente riferisce delle sue scelte e dell'arte del comporre.
|
|
|
|
|
l'autore |
|
Paolo Jachia è nato a Milano nel 1958. E' docente di semiotica, semiotica delle arti e di didattica della cultura e della civiltà letteraria italiana presso l'Università di Pavia, e di forme della canzone dautore presso il Dams di Genova e Imperia. Ha pubblicato moltissimi volumi, tra i quali si segnalano, per la canzone d'autore: "Roberto Vecchioni. Le canzoni" (Lombarda 1992), "La canzone d'autore italiana 1958-1997" (Feltrinelli 1998), "La parola innamorata di De André" (in AA.VV., "Tradurre la canzone d'autore", CLUEB 2000), "Roberto Vecchioni. Le donne, i cavalier, larme, gli amori" (Frilli 2001), "Francesco Guccini. 40 anni di storie romanzi canzoni" (Editori Riuniti 2002), "Giorgio Gaber. Teatro e canzoni 1958-2003" (Editori Riuniti 2003). Ha pubblicato saggi e articoli di italianistica, semiotica, critica letteraria, musicale ed estetica sulle riviste L'indice dei libri del mese, Strumenti critici, Problemi, Riscontri, Allegoria, Discours social, Annali di Ca' Foscari, L'immaginazione, Baldus, Campo, Athanor, Carte Semiotiche, Koinè, LIsola che non cera, Jam e altre. Ha collaborato a ricerche e volumi con M. Corti, U. Eco, F. Fortini, C. Segre, A. Ponzio, G. P. Caprettini, G. Petronio, R. Luporini e altri.
GLI AUTORI DELLE INTERVISTE
Manuela Bisacca è nata nel 1964 a Torino, dove vive e lavora. Laureata in lettere moderne all'Università di Torino con una tesi sulle canzoni di Ivano Fossati, è da dieci anni presidente dell'Associazione Echi di Musika, che si occupa dell'organizzazione di eventi musicali e di consulenze artistiche su tutto il territorio nazionale. Ha pubblicato il volume "Il mio cammino" (Pentarco 1985) e il saggio "La 'costruzione' della lingua in musica: il caso di Fossati" (in "Parole in musica. Lingua e poesia nella canzone d'autore italiana", a cura di Lorenzo Coveri, edizioni Interlinea, 1996).
Enrico Deregibus, 37 anni, risiede a Casale Monferrato. Giornalista specializzato in musica italiana, è l'autore della recente biografia "Francesco De Gregori - Quello che non so, lo so cantare" (Giunti editore). Collabora con numerose testate fra cui Kataweb, Rockol e Rockstar, è stato a lungo vicedirettore della rivista L'Isola che non c'era. Ha redatto la parte biografica del volume "Belin, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André", a cura di Riccardo Bertoncelli (Giunti editore).
|
|
|
|
|
|
|
|
|