E meno male che c'è sempre uno che canta,
e la tristezza ce la fa passare,
sennò la nostra vita sarebbe come
una barchetta in mezzo al mare...
perché tra la ragazza e la miniera
apparentemente non c'è confine,
e la vita è un lavoro a cottimo
e il cuore un cespuglio di spine...
Lavoratori di tutto il mondo, in tutto il mondo vi hanno cantato! Qui ci accontentiamo di raccontare un pezzettino della canzone italiana, ma là fuori centinaia di artisti hanno parlato di lavoro con intenti e soluzioni diverse.
Si può cantare di lavoro in tanti modi, da varie prospettive e con diversi intenti. Qui si raccontano storie di lavoro in musica, rincorrendo nei vasti confini della canzone suggestioni eterogenee e complementari.
Innanzitutto, quando si canta il lavoro si possono cantare i mestieri, e allora sono le figure lavorative a diventare protagoniste di storie e di ritornelli. Possono essere storie allegre o storie tristi: il canto di mestiere è inteso in queste pagine come terreno di canzoni più spensierate o in ogni caso esterne al cosiddetto canto sociale. Tra le canzoni sui mestieri si trova un po' di tutto: canzoncine, canzonette, scherzi, frasette brillanti, anche ricordi canterini dell'infanzia; chi non ha mai giocato alla Bella Lavanderina?
Ma il nostro oggetto d'indagine è la canzone d'autore: tra le pagine di questo libro vedremo le storie di lavoro prendere vita inseguendo l'intrattenimento ma anche il gusto della riflessione: parleremo di gente scrupolosa o annoiata che ogni giorno ripete la propria routine, parleremo di amori vissuti ai due lati del bancone o alla catena di montaggio, di parrucchieri prodigiosi, di guardiani notturni romantici e di cuochi meticolosi.
Troveremo toni scherzosi, inflessioni comiche, echi popolari o vene malinconiche, ovvero tutto quello che le melodie e i testi ragionati possono comunicare. Allora può capitare che il mestiere non sia più il mestiere in sé, ma diventi tutto il microcosmo che una vita si porta dietro, nel quotidiano.
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