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il libro / musica |
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CANTACRONACHE
I 50 anni della canzone ribelle
L'eredità di Michele L. Straniero
di Giovanni Straniero e Carlo Rovello
Contributi di F.Amodei, G.Marini, P.Carcano, A.Lega. Interviste a S.“Cisco” Bellotti, G.Bertelli, M.Bubola,
A.Celestini, I.Della Mea, T.De Sio, G.Di Michele, F.Madau,
G.Manfredi, L.Morino, P.Pietrangeli, F. Trincale. Con poesie - edite e inedite - e un estratto dai diari di Michele L. Straniero
ZONA 2008
libro pp. 162 - EURO 15
ISBN 978 88 95514 26 0
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Cantacronache. I cinquant'anni della canzone ribelle di Giovanni Straniero e Carlo Rovello è la storia del gruppo-movimento fondato a Torino nel 1958 da Michele Luciano Straniero, siciliano d'origine, milanese di nascita, torinese d'adozione, dotto teologo ma anche poeta e autore di canzoni.
Cantacronache mise insieme musicisti, scrittori e artisti di varia natura, tra i quali Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini, Franco Fortini, Sergio Liberovici e buona parte dell'intellettualità del tempo: si trattava - sintetizzando il concetto - di recuperare le radici di certa canzone popolare italiana (quella dei cantastorie, per esempio, che sono stati i "mass media" di certi luoghi e certi tempi, quando ancora la trasmissione orale era essenziale, o quella dei canti di lavoro, o dei canti della Resistenza) e trasferirla al presente, facendone veicolo di comunicazione e denuncia per "chi non ha voce": la classe operaia, gli studenti, le donne, gli sfruttati, i diseredati... Sull'onda del "folk revival" nasceva "la canzone politica".
Si era sul finire degli anni Cinquanta, nell'Italia della canzonetta e dei primi fermenti studenteschi e operai del secondo dopoguerra, lontana ancora mille miglia dalla cosiddetta "rivoluzione dei cantautori". Nel libro, la storia si racconta grazie ai contributi e alle testimonianze di quanti condivisero quell'esperienza o vi si sono successivamente rifatti e ispirati. Fausto Amodei e Giovanna Marini rievocano la fase pionieristica insieme a Straniero, amico, mèntore, guru. Piero Carcano e Alessio Lega - ideali prosecutori del discorso - rivendicano l'importanza di una "canzone responsabile" anche in una società come quella contemporanea. Le interviste a Stefano “Cisco” Bellotti, Gualtiero Bertelli, Massimo Bubola, Ascanio Celestini, Ivan Della Mea, Teresa De Sio, Grazia Di Michele, Franco Madau, Gianfranco Manfredi, Luca Morino, Paolo Pietrangeli, Franco Trincale puntano ad accertare qualità e quantità degli influssi di Cantacronache nella canzone d'autore ma anche nel teatro di denuncia.
"Questo libro - scrivono gli autori nella prefazione - vuole essere un contributo per non dimenticare cosa questo gruppo di giovani intellettuali fece per la musica italiana. Abbiamo rinunciato completamente all'approccio critico; ciononostante, confidiamo di aver fatto emergere la reale essenza del movimento torinese. Abbiamo privilegiato la figura di Michele Luciano Straniero non solo per ragioni affettive [Giovanni Straniero, uno dei gli autori, è il nipote di Michele L. Straniero, ndr], ma per farne apprezzare lo spessore culturale e artistico, ai più ancora ignoto". Una figura d'intellettuale limpido e sincero, in cui la radice fortemente cattolica e la speranza in una società di liberi ed eguali - che allora traduceva l'idea italiana di comunismo - si fondono in un impeto di testa e di cuore. Di questo suo temperamento sono testimonianza illuminante le sue poesie - alcune delle quali scritte ad appena sedici anni, con alcuni bellissimi inediti - ma soprattutto i suoi diari, di cui qui si pubblica per la prima volta un significativo estratto, autoritratto forte e a tratti commovente di un "rivoluzionario per vocazione".
"Con appunti estemporanei - scrivono gli autori - Straniero ha scolpito in queste pagine tutta la sua rabbia per una vita condotta in "cattività", esasperando il conflitto sociale e scavando nelle ansie borghesi di quella Torino definita 'grande ospedale di viventi-fantasmi'. Nel diario, come nella poesia, Straniero ha esternato sofferenza, quella stessa sofferenza che, come ha scritto l'amico Gianni Vattimo, magari si sarebbe potuta alleviare, se solo si fosse conosciuta". Il volume contiene anche immagini in bianco e nero dall'archivio del Folk Club di Torino: documentano alcuni dei momenti più significativi della storia del Cantacronache e di Straniero, per apprezzarne il singolare approccio col palco, il rigore esecutivo, ma anche lo spirito di comunanza che caratterizzò il folk revival italiano.
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gli autori |
Giovanni Straniero (Torino, 1969), laureato
in scienze politiche, è giornalista Pubblicista. Ha collaborato con Avvenire, Repubblica e
Il Sole 24ore. Si occupa
di ricerca sociale ed è dirigente nella Pubblica Amministrazione.
Ha pubblicato La Rivolta
in musica (Lindau, 2003), Lucentini & Lucentini (Lindau, 2004), Faccia
a Faccia (Bollati Boringhieri, 2004). |
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Carlo Rovello (Savona, 1976) collabora col periodico La Voce del Sassello e con l’agenzia di stampa online Savona Notizie. Ha curato per l’associazione culturale IlSegnalibro le rassegne Quando i cantanti parlano e Voci nel Parco. E' qui all’esordio
come autore.
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